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L’orto in estate: 5 errori da evitare

L’estate è una stagione molto ricca e produttiva negli orti ma anche piuttosto laboriosa: si sa che caldo e zanzare mettono a dura prova anche il più grande appassionato, le erbacce crescono più velocemente degli ortaggi e possono subentrare alcuni problemi a cui fare attenzione per non perdere del raccolto. Ma organizzando il lavoro per tempo e facendo il tutto un po’ per volta è possibile massimizzare i benefici che l’orto dona riducendo al minimo la percezione di fatica.

L’importante è innanzitutto evitare i 5 errori descritti di seguito.

1. Irrigare nelle ore calde

L’irrigazione in estate è senza dubbio tra le operazioni più importanti, da praticare anche a giorni alterni a seconda del tipo di terreno e di situazione meteo. Sia che si disponga di un impianto di microirrigazione, sia che si annaffi con la classica canna, è però importante scegliere le ore fresche della giornata per annaffiare. Infatti, nelle ore calde le radici, che si trovano in un terreno riscaldato dal sole, ricevono acqua fredda che provoca loro uno shock termico. Quindi, se non si hanno bidoni in cui raccogliere l’acqua e farla intiepidire al sole, ma si può solo usare l’acqua del pozzo per irrigare, è preferibile farlo di mattina presto. In alternativa è possibile anche scegliere la sera come momento, ma è meno consigliato in quanto poi nella notte resterebbe più umidità sul posto, fattore che predispone all’arrivo di lumache e di malattie fungine.

2. Lasciare il suolo scoperto

In estate il terreno non dovrebbe mai trovarsi nudo, esposto così all’azione del sole e del caldo che, soprattutto nel caso di terreni sabbiosi, accelera il consumo di sostanza organica e di nutrienti. Inoltre, un terreno vuoto si popola ben presto di erba infestante resistente a caldo e siccità e che tende a disseminare rapidamente. L’importante è allora mantenere tutte le aiuole coltivate con qualche ortaggio, dei quali oltretutto c’è solo l’imbarazzo della scelta, o in alternativa coprire la superficie del suolo con pacciamatura di paglia o erba. Dei buoni attrezzi trinciatutto come quelli di Bertolini (BTS 50 per uso privato, BTS 65 per uso intensivo e BTS 80 per uso professionale) permettono di ottenere molto sfalcio di erba dal giardino e dagli spazi limitrofi dell’orto. Bastano due giorni di appassimento al sole per poi usare questi scarti come ottimo pacciame.

Le consociazioni tra ortaggi sono una pratica che aiuta a riempire al meglio tutti gli spazi dell’orto. L’aiuola dei pomodori, ad esempio, offre dei piccoli spazi in basso che possono essere sfruttati dalla presenza di piantine di basilico, di prezzemolo o di sedano.

3. Non dedicarsi in tempo agli ortaggi invernali

L’orto autunno-invernale deve essere impostato fin dall’estate, quando cioè la durata delle ore di luce e le temperature consentono uno sviluppo ottimale di alcune specie nelle loro prime fasi. Non è consigliato attendere settembre per piantare tutti i cavoli, i porri invernali, i finocchi, le cicorie e le endivie. Per settembre potremo lasciarci la semina di spinaci, rucola e lattughe varie. Di solito in estate capita che negli orti si abbia poco spazio per cavolfiori, broccoli, verze e tutto il resto, per questo serve una buona programmazione dell’orto ad inizio anno. A titolo di esempio, i cavoli nella rotazione potrebbero seguire piselli e fave che sono stati raccolti tra maggio e giugno, oppure occupare lo spazio lasciato da insalate e bietole.

4. Trascurare l’ombreggiamento

L’ombreggiamento, praticato con apposite reti ombreggianti da mettere sopra le aiuole, risulta molto vantaggioso per la riuscita di ortaggi che appassirebbero facilmente sotto il sole cocente. Se si vogliono raccogliere insalate anche in estate è bene infatti predisporre degli archetti metallici o di plastica sopra la coltura, e fissare agli archetti delle reti scure. La luce sufficiente passa lo stesso ma in modo più filtrato e tenue, l’ideale per la crescita delle lattughe.

5. Non prevenire le scottature solari

Tra i maggiori problemi a carico di alcuni frutti in estate ci sono sicuramente le scottature solari. Ad esempio sulla buccia dei pomodori possono apparire delle aree bianche e rugose, mentre sui peperoni si formano delle infossature color beige. Queste alterazioni prendono il nome di “fisiopatie”, perché non sono delle vere malattie, in quanto le loro cause non sono ascrivibili a funghi o batteri ma sono di natura climatica. Per prevenire questi sintomi, che causano perdita di prodotto, un ottimo aiuto ci viene dal caolino, una farina di rocce argillose, di colore bianco. Questa farina, acquistabile nei negozi di agraria o online, deve essere sciolta in acqua secondo le dosi indicate sulla confezione, e irrorata sulle piante mediante i classici diffusori o pompe a spalla. Il caolino non inquina, non comporta rischi per la salute e può essere usato fino al momento della raccolta.

In collaborazione con Orto da Coltivare - Articolo di Sara Petrucci, agronoma

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