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L’orto si prepara all’inverno: 5 cose da non dimenticare

Con l’ingresso nell’autunno, l’orto inizia sensibilmente a richiedere minore impegno: le ore di luce e le temperature si riducono e di conseguenza la crescita delle verdure (e per fortuna anche delle erbacce) rallenta. Sembra che a questo punto non resti altro che attendere il raccolto di finocchi, cavoli vari, insalate autunnali e di tutto il resto che abbiamo piantato, per poi lasciare che l’inverno doni alla terra un po’ di riposo.

In realtà, per preparare l’orto al freddo, dargli più continuità nel tempo e portarci avanti al meglio per la prossima stagione ci sono alcuni accorgimenti importanti da non dimenticare. Alcuni sono prettamente pratici e immediati, mentre altri sono più, diciamo, questioni valutative per le scelte future. Vediamo cinque di questi aspetti cruciali.

Parola d'ordine: drenaggio

L’autunno è una stagione notoriamente umida, in cui gli ortaggi rischiano di deperire per asfissia radicale: dopo una pioggia prolungata o intensa, il terreno si allaga e si satura d’acqua, e poi non asciuga rapidamente. Questo è un problema tipico dei suoli argillosi, caratterizzati da una maggiore ritenzione idrica. Per salvare gli ortaggi da possibili marciumi radicali, è allora utile approfittare delle giornate asciutte per smuovere bene il suolo zappettando e arieggiandolo col tridente negli spazi tra le file e tra le piante. Se si coltiva sulle aiuole rialzate, possiamo sfruttare questo periodo anche per ridefinire meglio i vialetti con la pala, e risistemare l’eventuale terra caduta col passare dei mesi.

I terreni sciolti soffrono di questo inconveniente in misura nettamente inferiore perché, al contrario di quelli argillosi, drenano molto bene. Dopo un’estate di intense irrigazioni, questi terreni in questa fase ci fanno stare più tranquilli: ogni tipo di terreno presenta dei pro e dei contro sul piano operativo. A livello empirico, possiamo comprendere la natura del terreno del nostro orto mediante la prova della pallina: prendiamo una manciata di terra inumidita e maneggiamola. Se si lascia plasmare, contiene molta argilla, se si sgretola subito contiene molta sabbia ed è quindi un terreno sciolto. Ovviamente la casistica è estremamente varia, con tutte le vie di mezzo possibili.

Lavorazioni del terreno

Prima delle semine autunnali è utile una buona lavorazione del terreno, che lo porti ad un buon letto di semina.

Nel caso di piccole superfici sempre curate, bastano lavorazioni di mantenimento. Le aiuole rialzate già esistenti possono essere semplicemente allentate in profondità con una forca o una grelinette, dando una sistemata ai vialetti come suggerito sopra. Se si coltiva in piano e il terreno è sciolto, anche in questo caso basteranno una passata con la forca e un po’ di zappatura. Nel caso di orti ormai ricoperto da erba, si può invece anche valutare di vangare per ripristinare delle buone condizioni per le semine.

Su ampie superfici ci vengono in aiuto motozappe e motocoltivatori, che offrono il vantaggio di sfruttare in poco tempo i giorni utili di terreno asciutto per la preparazione del terreno. Validi strumenti sono a questo proposito le motozappe per uso privato nei modelli 155 e 195 S di Bertolini, adatte proprio a chi ha un orto da lavorare. Questi modelli, così come per quelli ad uso intensivo, possono essere dotati di vari accessori per i diversi scopi, tra cui aratri e assolcatori per aiutarci nello scavo dei solchi di semina. Sempre ad uso privato sono i due motocoltivatori 350, 400 e 401 S, anch’essi con la possibilità di aggiungere degli accessori.

Le semine autunnali

L’autunno è una stagione in cui si seminano alcuni ortaggi che ci delizieranno a primavera: tra questi le fave, da molte persone chiamate anche genericamente baccelli. Oltre a queste ci sono i piselli, ma anche l’aglio, lo scalogno e le cipolle. Possiamo inoltre piantare nuovi carciofi sfruttando i polloni di quelli già presenti: insomma, volendo di semine e trapianti in questa stagione ce ne sono eccome. Tra le cose più importanti da ricordare vi è quanto spiegato sopra, cioè un’attenzione particolare al drenaggio del terreno. Abbiamo l’occasione di risistemare il terreno per queste nuove colture assicurando una baulatura, aiuole rialzate, o anche solo file rialzate nel caso, ad esempio, delle fave.

Conviene anche tenere distanze ampie tra le file e tra le piante, considerando l’impatto della rugiada notturna e quindi dell’umidità, che potrebbe penalizzare la crescita di queste nuove colture. Se si sceglie una varietà di fava a taglia alta, conviene lasciare anche un metro tra le file, per poter passare bene in mezzo, garantire una buona illuminazione alle piante e un’asciugatura più rapida dopo piogge e rugiade.

Allestire mini tunnel e teli TNT

Tunnel, mini tunnel e teli di tessuto non tessuto (TNT) sono classiche protezioni per gli ortaggi dal freddo in arrivo. Risultano molto utili per prolungare la coltivazione delle specie più sensibili come lattughe, bietole, rucola, spinaci, cavolfiori tardivi. Finocchi e molti dei cavoli arrivano al raccolto prima dei freddi intensi, mentre aglio, porri, cavolo nero e molti radicchi si difendono abbastanza bene.

Si possono trovare modelli di mini tunnel e mini serre molto economici, ma spesso sono veramente leggeri e c’è il rischio che vengano scalzati dal vento. Assicuriamo quindi un buon fissaggio a terra di archetti, pali e quanto altro si utilizza per tenere fermi i film plastici a copertura delle verdure. Ovviamente anche i teli stessi devono essere fissati in modo molto scrupoloso. Anche i TNT devono essere ben sistemati ai bordi della coltivazione perché non volino via. Questa soluzione, estremamente semplice ed efficace, trova utilità soprattutto per le colture a taglia bassa, come insalatine varie e spinaci. Ogni tanto però scopriamo i teli per controllare che vada tutto bene e che non vi siano entrate troppe lumache. In questo caso,  spargiamo della cenere ai bordi della coltivazione.

Valutazioni sulle colture intraprese

Infine, l’autunno è anche un momento di bilanci per il nostro anno nell’orto: valutiamo i successi e gli insuccessi di tutte le colture dell’anno e proviamo a compiere delle valutazioni. Qualcosa può essere andato storto non per nostre colpe, ma per ragioni climatiche, mentre in altri casi abbiamo commesso qualche errore tecnico. Si può sempre pensare a come organizzare diversamente alcune scelte compiute e anche a come riorganizzare le diverse quantità di ortaggi in base agli effettivi consumi e gradimenti. Ragionarci già da adesso si rivela utile per la prossima programmazione e non è male segnarci qualche appunto per i prossimi mesi.

In collaborazione con Orto da Coltivare - Articolo di Sara Petrucci, agronoma

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