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Ortaggi per tutto l’anno: 5 consigli per raccolti scalari

Un orto ben organizzato può fornire verdura per tutto l’anno, dandoci grandi soddisfazioni senza lo sfruttamento eccessivo della terra.

Nelle coltivazioni amatoriali a volte si tende a pensare all’orto come qualcosa di legato alla primavera e all’estate, accontentandosi di piccole produzioni autunnali. Capita così che si ottengano elevati raccolti tutti concentrati nella bella stagione, e poi una drastica riduzione delle produzioni rispetto alle potenzialità del luogo.

Vi è inoltre la credenza che sia necessario far riposare la terra, per non sfruttarla eccessivamente. In realtà la terra è fatta per dare vita ai vegetali, e sta a noi gestirla in modo equilibrato, rispettandola, diversificando al massimo le colture presenti e favorendo la sua fertilità in senso più ampio possibile.

Di seguito cinque suggerimenti su come far rendere il nostro orto in modo soddisfacente ma anche rispettoso dell’ambiente. Come premessa a tutti questi, però, è importante ricordare che in ogni caso servono le buone cure colturali e la prevenzione da malattie e parassiti: piante sane e ben nutrite durano e producono al meglio.

1. Progettare bene gli spazi fin da inizio anno

La progettazione degli spazi dell’orto, che siano aiuole ben definite o anche solo aree misurate, ci è di enorme utilità ai fini dell’organizzare semine e trapianti per tutto il corso dell’anno. L’ideale è progettare le rotazioni con cura a inizio anno:

  • avere chiari gli ortaggi che più ci piacciono e seguire i loro calendari di semina e trapianto in base alla latitudine e all’altitudine della zona in cui ci troviamo.
  • informarci sulla durata del ciclo delle colture, perché questo ci aiuta nel sapere quanto tempo ogni verdura occupa il terreno. Solo a titolo di esempio, possiamo seminare dei ravanelli e degli spinaci a fine inverno, da raccogliere al massimo per aprile, poi utilizzare quel terreno per i pomodori o i peperoni, e ad ottobre, quando questi ortaggi avranno sicuramente lasciato lo spazio occupato, potremo seminare fave o piantare le cipolle, oppure seminare della valerianella da raccogliere nello stesso inverno.
  • prevedere spazi per gli ortaggi più resistenti al freddo: cavolo nero, verza, rapa, porro. Questi saranno il nostro raccolto dei mesi freddi.

2. Gestire i tempi e non perdere le finestre utili

La tempistica negli orti gioca un ruolo fondamentale. Ogni volta che si liberano spazi dalle colture, meno si aspetta a rimpiazzarle meglio è. Ad esempio, aree da cui abbiamo raccolto piselli e fave, cosa che in certe annate buone avviene già tra aprile e maggio, possono essere prontamente utilizzate per meloni e angurie. E una volta terminati questi ultimi ad agosto, ripulire tutto lo spazio e piantare cavoli misti, radicchi e finocchi. Per facilitare il processo, se col caldo non si vuole lavorare il terreno manualmente, ci vengono in grande aiuto motozappe e motocoltivatori. Ottimi attrezzi sono le motozappe ad uso privato di Bertolini (modelli 155 e 195 S) o anche quella per uso intensivo (modello 205 S); e tra i motocoltivatori di Bertolini ad uso privati i modelli 350, 400, 401 S. Grazie a questi strumenti è possibile ottenere rapidamente una buona lavorazione del suolo e la preparazione di accurati letti di semina.

Anche l’inizio della primavera può essere colto subito per avviare le prime semine sfruttando tunnel, mini tunnel e teli di tessuto non tessuto.

Altro sistema che favorisce il ricambio degli ortaggi nello spazio è quello di scegliere, ogni volta che sia fattibile, il trapianto delle piantine rispetto alla semina diretta: questo accorcia i tempi di permanenza delle piante sul terreno, dato che svolgono parte del loro ciclo in vasetti o alveoli.

3. Scegliere colture che si possono seminare e trapiantare a più riprese

Per alcune specie si può giocare molto sulla scalarità. Se per patate e meloni i tempi di semina e trapianto sono abbastanza fissi, su lattughe, zucchine, cetrioli, fagioli e fagiolini si hanno invece periodi più elastici. Questa caratteristica ci consente di organizzare più cicli di semine e trapianti, ogni volta su piccole superfici, in modo da non farci mai mancare i loro raccolti, ma non esserne neanche sommersi.

Potremmo così piantare 4 zucchine a inizio aprile, poi altre 5 o 6 dopo la raccolta delle prime lattughe, e piantare un secondo ciclo di lattughe dove abbiamo raccolto i primi cipollotti e così via. L’ideale è piantare sempre in sovrapposizione col ciclo precedente, cioè quando la produzione di quest’ultimo è ancora in corso.

4. Favorire i ricacci e il prolungamento dei raccolti

Di alcune colture si possono sfruttare al massimo i ricacci e le sottoproduzioni. Ecco alcuni esempi tra i più comuni:

  • Broccoli: dopo la produzione del broccolo centrale, le piante emettono ai lati tanti altri broccoletti secondari. Possiamo sfruttare lo stesso comportamento nel carciofo;
  • Cavolfiori: le prime foglie attorno all’infiorescenza possono essere consumate, ad esempio cotte nelle minestre;
  • Ravanelli: anche le foglie sono commestibili. Se ritenute troppo piccanti da crude, possono essere usate per esempio per dei risotti;
  • Cavolo nero e cavolo riccio: mai “decapitarli”, cioè mai eliminare la cima, ma raccogliere sempre le foglie in basso per consentire l’emissione di quelle nuove
  • Finocchi: dopo la raccolta possono dare ulteriori piccoli grumoli
  • Bietole da costa e da taglio, prezzemolo, cicorie e lattughe da taglio: dopo i tagli, annaffiare per consentire la nascita di nuove foglie.

5. Allungare la stagione con le protezioni dal freddo

La stagione dell’orto può essere allungata, sia all’inizio sia alla fine, mediante tunnel e teli di tessuto non tessuto da stendere sulle colture. Questa è la soluzione più ovvia e tra quelle maggiormente adottate da tutti coloro che amano coltivare per tutto l’anno. Di tunnel e serre ne esistono tanti modelli e dimensioni, adattabili ad ogni realtà, e di svariati prezzi e facilità di montaggio-smontaggio.

In collaborazione con Orto da Coltivare - Articolo di Sara Petrucci, agronoma

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